lunedì 29 agosto 2011

Oggi pseudo abbuffata. Mi vergogno troppo, ovviamente.
Ho deciso che non ne farò più, perchè l'unica cosa che mi lascia mangiare quando mi vengono sti attacchi è che poi posso vomitare. Ma io non posso vomitare, non più.
Le mani stanno perdendo il loro perfetto pallore per l'acido, non va bene. Inoltre, io sono una musicista e una cantante, la gola è la cosa più importante che ho. Quindi basta, il vomito non esiste più per me.
O almeno spero.
Basta quantità di cibo superiori alle cento calorie, basta vomito, semplice.
Un abbraccio.

domenica 28 agosto 2011

Nuvola di fumo * Sechs.

Ieri sono stata ad Alessandria. Nulla da dire, mi son divertita. La sera invece sono andata a cena fuori.

Dieario Alimentare 27.08.
Colazione: Tazza di frutta *tipo macedonia ma senza aggiunte di zucchero o balle* non finita, spero entro le 100 calorie.
Spuntino: /
Pranzo: /
Spuntino: /
Cena.: antipasti *zucchine alla piastra, olive, peperoncini*, vomitati. primo *pasta con sugo di salsiccia*, vomitato. dolce *auricchio (si usa mangiarlo dopo pasto o.o), macedonia (vera), gelato alla stracciatella con su i frutti di bosco*, stavo vomitando tutto ma mia madre quasi mi sgama. circa 400 calorie.
Spero di esser stata entro le cinquecento almeno, che è un numero osceno.

In ogni caso il gelato si appiccica e non riuscivo a vomitarlo. Ovviamente tutto in quatità ridottissime, anche gli antipasti e il primo. Ma mi sentivo troppo sporca per non vomitare. Ah, e il peperoncino fa stra male.

Scusate per l'aggiornamento veloce ma essendo via non posso far troppo.
Un bacio, appena posso vi leggo tutte.

venerdì 26 agosto 2011

Nuvola di fumo * Vier und fünf.

Ieri è stata una giornata tranquilla. Mi sono svegliata dopo due ore di sonno, mi sono preparata e dopo un tot di ore d'attesa sono uscita. Sono andata in stazione, ho fatto i biglietti del treno per oggi, che parto per Torino ♥ Ieri ho rischiato di dover cenare davanti a mia madre, ma l'ho scampata dicendo che è stupido non fidarsi di me e un altro quintale di stronzate a caso. Sono andata da una mia amica ho passato il pomeriggio li e poi son tornata a casa, ero cosi stanca e cosi fatta che mi sono addormentata dalle sei di pomeriggio per svegliarmi alle nove e riaddormentarmi alle undici e svegliarmi alle otto e quaranta di stamattina. E' stato un trauma dormire.

Diario alimentare di ieri.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: /
Spuntino: /
Cena: /
Mi son nutrita di acqua.

Oggi, mi son svegliata e ho evitato la colazione buttando tutto nel cestino, cacciandolo sotto. A pranzo non credo riuscirò a fare altrettanto, è il primo pranzo che sono a casa. Fuck. Mi farò venti grammi di pasta senza glutine con verdure come condimento. Spero di buttarla via tutta, o quasi, anche perchè mia madre ha messo l'olio nelle verdure. Per la cena nulla, ormai mia madre s'è abituata al fatto che salti la cena. Non so comunque su quante calorie starò e dopo pranzo non riesco ad aggiornare perchè parto, magari riuscirò stasera.

Diario alimentare di oggi.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: penso circa 150 calorie. Cioè venti grami di pasta senza glutine son 71,4 calorie. Più le verdure, ne metterò poche, saranno circa altre 75. Penso.
Spuntino: /
Cena: /

In ogni caso. Il peso cala e io mi vedo ogni giorno sempre più larga. FUCK.



Elle mia: dovevo commentare il tuo ultimo post, ma ho un computer di merda e non è capace. Era tipo che sei una sciocca, e sei perfetta cosi. E tipo ripetevo cento volte Sei perfetta. e poi ti dicevo che sei bellissima. E poi che sei una cucciola e ti amo. Ti amo ♥

// Aggiornamento delle 20.16.
Oggi ho fatto venti grammi di pasta, erano circa diciassette pennette. Beh, ne ho buttate via un tot e ne sono rimaste cinque o sei. Poca verdura per condirla, non ho riempito nemmeno un piattino. Spero cosi di esser rimasta sotto le centocinquanta. Comunque, qui a Torino non ho la bilancia. Non so se disperarmene o felicitarmene.
Ah, ragazze vorrei commentare tutte voi ma ho dei pc scarsi che non capisco cosa combinino. Scusatemi, sappiate che però vi ho letto e vi leggo tutte.

mercoledì 24 agosto 2011

Nuvola di fumo * Drei.

Oggi son stata benissimo. Davvero bene. M è di nuovo il vecchio amico che era una volta, abbiam fatto i cretini, abbiam parlato, abbiam visto un film. Sono felice. Quando è arrivato abbiam deciso di andare in un posto che distava due chilometri, all'andata l'abbiam fatta in pullman perchè mi si era formato un taglio a causa degli anfibi. Siam stati sdraiati sul prato, abbiam riso e scherzato, abbiamo parlato e chi siam fatti un chiloom -è ora che lo sappiate. Poi abbiam deciso di vedere un film, cosi siam tornati in centro, a piedi. Abbiam preso il treno per arrivare al paesino dove ha la casa mio padre, e un altro chilometro e mezzo di camminata sotto il sole. Abbiam mangiato. Abbiam guardato V per Vendetta ♥ con l'intermezzo di un altro chiloom. Poi dovevam tornare in città perchè lui doveva prendere il treno per tornare a casa, quindi un altro chilometro e mezzo, e trenord ha fatto un cazzo di casino, si insomma, alla fine lui ha preso il treno due ore dopo del previsto.
Oggi mi ha ripetuto se volevo andare a Praga con lui e i suoi amici agli inizi di settembre, ovvio che avrei voluto. Però giustamente mia madre ha detto che essendo ancora minorenne non può lasciare la mia responsabilità a dei miei amici e penso che in fondo abbia ragione, anche se si trattasse di un minimo. Abbiam comunque già programmato la vacanza insieme dell'anno prossimo, quattro giorni in tenda, io con lui e i suoi amici. Non vedo già l'ora.

Diario Alimentare.
Colazione: mezza tazza di pseudo macedonia, in senso pesche, kiwi e prugne tagliate e mescolate, senza nessuna aggiunta. Penso massimo 50 calorie, cosa dite? Ovviamente obbligata da mia madre.
Spuntino: /
Pranzo: M voleva che mangiassi, allora per accontentarlo ho mangiato un pezzo di wurstel *che ho ovviamente pesato per calcolarne le calorie* da sei grammi, per 16.62 calorie. Ovviamente obbligata da M.
Spuntino: Una cicca per un massimo 2 calorie. Obbligata dall'alito che spaventosamente odorava di chiloom.
Cena: /

Sotto le 70 calorie, penso. Ma di sicuro sotto le cento, ho bisogno di sapete cosa pensate voi della mezza tazza. Contando che ocmunque un po' ho bruciato.
Avrei potuto fare meglio, ma sono troppo felice per abbattermi.

Grazie a tutte, per tutto.
Un abbraccio.



Ah, a breve farò il secondo tatuaggio, prima dell'inizio della scuola. Sulla parte superiore della schiena, questo.
Si legge The Rev forever.
E' dedicato al batterista di uno dei miei gruppi preferiti,
al batterista che è stato il motivo per cui mi sono accostata alla batteria la prima volta.
Ora è morto, me lo tatuo in sua memorie.
So che può sembrare strano, ma è stato praticamente la luce, per me.

Questa è la canzone che il gruppo gli ha dedicato, piango sempre quando la sento.

martedì 23 agosto 2011

Nuvola di fumo * Zwei

Come sto bene. Stamani sono andata a dormire alle sei e trenta, all'incirca, alle dieci e zerootto ero già sveglia da un paio di minuti.
Mi sono alzata, ho sistemato per prima cosa il caos che avevo creato in stanza la notte: computeper terra, lampadina fluo per terra, cenere ovunque, pensieri che volavano per la stanza. Insomma, caos.
Quindi ho ordinato stanza, mi son lavata, mi son divisa tra computer e televisione e ho cucinato per mio padre. Poi alle tre mi ha accompagnata da mio padre. E nulla.

Diario Alimentare.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: /
Spuntino: due olive verdidenocciolate, dodici grammi (ma arrotondo a quindici), per 21 calorie.
Cena: /

Ambrosia è più forte, più sicura. Ha più forza di volontà.

Lov ia oll!

// Ore 22.29.
C’era un ragazzo, una volta, nella mia vita. Abitava in una città non troppo lontana dalla mia, cinquanta chilometri ci dividevano. Capelli ricci castani, occhi azzurri. Decisamente più alto di me. Non ricordo come ci siamo conosciuti, proprio non riesco a focalizzarlo nella mia mente. E non son nemmeno sicura di ricordare la prima volta che ci siamo incontrati, non son sicura se quella che ricordo sia la prima o la seconda. Penso la prima. Ero andata nella sua città, li mi avrebbe raggiunta il mio ragazzo. Ed eravamo in giro, noi tre. Ad un certo punto lui era scomparso, mi era venuto un colpo al cuore. Inutile dire che lo ritrovai. Dopo quella volta diventammo ottimi amici, diventammo inseparabili. Diventammo un cuore solo. Dovunque andavamo la mia mano era nella sua, i nostri abbracci erano tanti e lunghi. Dopo qualche mese eravamo ancora li, il nostro posto, seduti l’una di fronte all’altro, ci stavamo guardando, in silenzio. Ricordo come prese il mio viso tra le mani e come mi baciò ‘ops, forse ho fatto una stronzata’, un altro bellissimo bacio. Continuò cosi ancora un po’, poi, lui, trovò una ragazza. Si mise con lei, non mi cercò più. Se non una volta, la loro relazione era in un punto di collasso, e io l’ho convinto a sistemare la faccenda. Che idiota. Qualche giorno fa si è fatto risentire, ed io sono stupida, ne sono stata immensamente felice. Dunque, viene da me, domani sta con me tutto il giorno. Non so come reagirò vedendolo. Non lo vedo da più di un anno e mezzo. Gli voglio ancora lo stesso enorme bene. E' tornato nella mia vita. Sono felice.

Risate.

Gente che rimane sconvolta quando dici di soffrire d'insonnia e d'andare a letto all'alba, AHAH ♥

// Mio padre alle 05.33 - Ma sei ancora in internet? Pazzesco.

// Mbeh, all'alba delle 06.10 auguro a voi un buon giorno *perchè suppondo che la maggior parte di voi tra relativamente poco si aleranno, non andranno a letto* e un buon riposo, per quanto possibile, a me.

Love you all.

lunedì 22 agosto 2011

Nuvola di fumo * Eins.

Che bella, questa nuova vita.

Diario alimentare.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: una cicca, circa 0,6 calorie, ma meglio arrotondare a 2 calorie.
Spuntino: /
Cena: stasera a cena c'è l'insalata di riso, quella avanzata da sabato. Ne mangerò il meno possibile, ne metterò nel piatto il meno possibile e lo allargherò per il piatto cosi da farlo sembrare tantissimo. Intendo non mangiarlo per nulla, già, magari mangio un pomodoro. Vedremo, come andrà, aggiornerò dopo cena.

L'idea del cibo non mi attrae per nulla, davvero. Lo guardo, cucino per mio padre, ma l'idea di averlo nello stomaco mi schifa. Ho cucinato la pasta per mio padre, oggi. Me la son pure dimenticata sul fuoco, quando me ne son ricordata ho dovuta provarla, l'ho masticata per vedere a che punto era. L'ho masticata e l'ho sputata, era pronta. L'ho scolata e l'ho mescolata con la salsa, che avevo da poco messo sul fuoco. Non ho voluto provarla, di solito provo per assicurarmi che tutto sia occhei. L'ho solo toccata, era calda abbastanza. Ora sono qui e mio padre è davanti a me che mangia. Mi viene il nervoso a vedere con quanta foga rapisce l'insalata dalla terrina e se la mette in bocca. Quasi perdo la sensibilità alle mani, dall'ansia che mi viene. Ma vederlo masticare, quella è la cosa peggiore, mi fa venire da vomitare, mi fa schifo, schifo, schifo!

// Riflessione delle 17.15
Sono emotivamente instabile.

// Riflessione delle 19.12
Non ci credo, ospiti anche questa sera.

// Riflessione delle 21.19
Dio, mi hanno messa all'ingrasso in questa cena. Mangia questo, mangia quello e pure quell'altro.
Non so nemmeno se riuscirò a vomitare tutto, lo spero.

// Riflessione delle 23.00
Non ce l'ho fatta a vomitare e penso di non essermi nemmeno impegnata troppo.
Ma potevano sentirmi, sarebbero stati cazzi amari.

Rimangono circa 650 calorie, per oggi.

domenica 21 agosto 2011

Ognuno combatte per i suoi motivi.

Sam: "È come nelle grandi storie, padron Frodo, quelle che contano davvero, erano piene di oscurità e pericolo, e a volte non volevi sapere il finale, perchè come poteva esserci un finale allegro, come poteva il mondo tornare com'era dopo che erano successe tante cose brutte, ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest'ombra, anche l'oscurità deve passare, arriverà un nuovo giorno, e quando il sole splenderà sarà ancora più luminoso, quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire il perchè, ma credo, padron Frodo, di capire ora, adesso so, la persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l'hanno fatto... andavano avanti, perchè loro erano aggrappati a qualcosa."
Frodo: "Noi a cosa siamo agrappati Sam?"
Sam: "C'è del buono in questo mondo, padron Frodo... è giusto combattere per questo!"

美味なもの

Ho cambiato nome al blog. Effy non esiste definitivamente più, stava pian piano svanendo, e stanotte quando mi sono addormentata è morta insieme al chiudersi dei miei occhi, addio, non ci sarà nessun funerale :D

美味なもの significa AMBROSIA, in giapponese.

Perchè questo? Perchè Ambrosia, è stato ciò che mi ha ispirato, il cibo degli dei e una persona, inventata. La persona che mi ha ispirato, l'ho inventata io. E' di mia ivenzione, partorita dalla mia mente in poche manciate di minuti.

Allora: 美味なもの è il titolo del mio blog perchè ambrosia è il cibo degli dei, il cibo degli immortali, dicono che mangiandone si diventi immortali. L'ambrosia non esiste. E Ambrosia d'ora in poi mi chiamerò io, per poter diventare ciò che sogno.

Questa notte, quando mi addormenterò, sarò morta.
E, al mio risveglio, sarò un'altra nuova persona.

sabato 20 agosto 2011

Ho paura, sto cadendo lentamente preda delle ragnatele della bulimina.
Occhiaie sempre più accentuate, non mi serve nulla, solo piegarmi su un water.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: 93 grammi di pomodori per 13.95 calorie + tipo due forchettate (nemmeno, più che altro ho preso qualche piccolissimo pezzetto di wurstel e emmenthal/uovo) tipo massimo 25 calorie penso. Avrei voluto vomitare ma c'era mio padre.
Spuntino: /
Cena: Ospiti, c'è l'insalata di riso e carne alla grigia, perchè dio?

Schifo.


Stasera, quando ho vomitato, ho avuto un'illuminazione. Ero li sporta sul lavandino, dopo esser stata piegata sul water, e vomitavo ancora, mentre gli occhi alti guardavano il mio schifoso riflesso. Fino ad oggi sentivo il bisogno di fare qualcosa, ma oggi ho capito quanto veramente lo voglio, il cambiamento. Quanto veramente ne ho bisogno, per tutto. Sono pronta a tutto, pur di cominciare a piacermi. Sono pronta ad affrontare tutti, a mentire, a nascondermi, a ferirmi; sono soprattutto pronta a rialzarmi dopo ogni fallimento. Sono pronta ad ogni cattivo sguardo, ad ogni insulto, ad ogni conseguenza di ciò che farò; nulla potrà mai fermarmi, nulla, non finché non mi piacerò. Cioè, veramente una lampadina si è accesa, non so spiegarlo. Una vera e propria illuminazione, ad occhi spenti. Si, perché sarà un viaggio triste, i miei occhi cerulei saranno spenti e le mie labbra si dischiuderanno in un sorriso solo tra mesi. Ma quel sorriso sarà il più dolce di tutti e l'azzurro dei miei occhi sarà il più luminoso che si sia visto da anni.
Ora sarà tutto diverso, migliore. Ottimo.

E in parte mi dispiace esserne felice.

venerdì 19 agosto 2011

Oddio, è arrivato il ciclo. Questo vuol dire cibo sicuro per due giorni, i primi due giorni di ciclo sono due giorni di distruzione per me.

Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: Purè, una fetta di lonza, pane e maionese D:
Spuntino: /
Cena: Un panino cotto maionese e burro, una fetta di lonza e due cotolette + Vomito autoindotto.
Insomma io sono andata in bagno senza neanche pensarci, mi sono sporta sul water, ma subito mi sono alzata e sono andata allo specchio "anche se ti fai schifo non sei autorizzata a farti cosi male, hai già problemi alla gola, piuttosto lasciati morire di fame", stavo uscendo dal bagno, son tornata al water, giusto il tempo di guardare giù e tutto è tornato su.

Sono un fottio di calorie.
SONO UNA PERDENTE.
Togietemi le ovaie, vi prego.
Giornata pessima, per modo di dire.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: /
Poi, purtroppo, ho un brutto vizio. Non mi piace troppo dirlo direttamente, ma son sicura che capirete.
Spuntino: CHIMICA, cazzo. Una piadina e un petto di pollo. Proprio non son riuscita a farne a meno, è solo la secondo volta in vita mia che vado in chimica, non andavo in chimica da anni. E' stato pazzesco, e mi son trattenuta un sacco. L'altra volta, anni fa, avevo mangiato quello che normalmente mangio in due settimane. Oggi sono una piadina e un petto di pollo.-faccio comunque schifo-.
Cena: OSPITI. Un po' di antipasto, un po' di purè e due pezzi di lonza fatti in un modo perfetto pazzesco.

INSOMMA HO FATTO VERAMENTE SCHIFO.

giovedì 18 agosto 2011

Queste sono cose che ho scritto con amore.

Ovviamente tutto è riferito a fatti realmente accaduti.

Ciao,tiamo.
Ho sempre saputo che sei un cane da libertà, perchè, quando c’è, tu insegui il vento.
-Al mio cane la ripetevo sempre, con le lacrime agli occhi.

I libri rimangono sempre fedeli a se stessi e a noi. E noi, a volte, siamo capaci di voltare le spalle alle loro pagine: che siano bianche, avorio o giallastre. Magari, anni fa, avevamo un libro, il nostro libro, la nostra punta di diamante: ci sembrava infrangibile, ci sembrava che nulla potesse reggergli il confronto, ci sembrava sarebbe stato il nostro libro per sempre. Ma sono passati gli anni, ci siamo dimenticati le nostre frasi preferite, ci siamo dimenticati le pagine migliori, ci siamo dimenticati la trama e i luoghi, addirittura i personaggi. Mi mancano alcuni libri, tanto, ma ho paura di rimanere delusa leggendoli. Perchè sono cambiata, e loro son rimasti uguali, e se li apprezzavo prima, potrò farlo ora?
-A me stessa.

Tornerò nel mondo che avevo conosciuto, mi piacerà ancora, forse più.
Con i suoi colori sgargianti, i suoi odori forti e i suoi sapori irresistibili.
-Io, quando ho vomitato dopo anni che non lo facevo più.

Di principio mi manchi già.
-Io sul mio cane, quando ho saputo di dover darlo via. Un mese prima che se ne andasse.

'Siamo dei romantici'.
Dopo dieci anni che vedo un film, almeno otto volte l’anno,
quando mi accorgo che mi tremano le gambe,
e piango ancora come la prima volta,
mi chiedo se l’amore della mia vita io non l’abbia già trovato.
-Io, su Il Signore Degli Anelli .

Ultimamente ho tanta ispirazione quanta ne ha un cocainomane in astinenza.
-Io sulla mia fantasia, in momento di secca.

ìan è più bello di iàn.
‘Sembri un cuore’ mi ha detto ieri mia sorella dopo che le ho parlato di te. Mi sentivo gli occhi bruciare di stelle inespresse, mi sentivo le labbra tirare dall’amore. ‘Pronto!’, con un sorriso ebete e preoccupato in faccia, ‘Ehi, ciao, sono ìan’. ‘Ohi, ciao - sorrisone innamorato - sabato e domenica vego su a Torino.. mi chiedevo se fossi libero’. E il resto viene da se, il chiamarti venerdì viene da se. Sei cosi pallido, hai una voce cosi bella e serena. Che poi ìan è più bello di iàn, dato che tu sei una cosa bellissima ti chiamerò sempre nel primo modo. Chissà se potrò abbracciarti o sorriderti, sabato. Chissà, piuttosto, se lo farai tu.
puoi leggere qua.
Facciamo cosi [tanto io so che tu non mi senti e non puoi sapere in alcun modo quello penso, non lo puoi leggere, non me lo puoi chiedere su un cellulare e siamo distanti duecentonove chilometri (che, in realtà, tutto questo, soprattutto la distanza, mi uccide) quindi l’unica sarebbe il telefono di casa ma io non riesco a chiamarti e tu boh, magari ti sei anche dimenticato di me], sabato porto la ladra di momenti e le faccio rubare un tuo attimo o, perchè no, magari un nostro attimo. Tanto, anche se non sei libero, al novanta per cento delle probabilità ti vedrò comunque, verrò a vederti giocare a basket. Verrò a fare il tifo per te, senza capirci nulla. L’attesa mi inchioda a un muro di disperazione fatto dell’ignoranza del mio cervello per i tuoi pensieri. E sarà la miliardesima volta che me lo chiedo, cosa pensi di me? Sempre se mi pensi mai.
Sto facendo interventi senza senso, destinati a qualcuno che non leggerà mai.
Sono felice, molto felice. E i tuoi occhi sono nascosti dalle nuvole. 
Mi manca qualcuno, come niente e nessuno mai m’è mancato. E non mi sono dimenticata la sua voce.
-Io, su qualcuno che mi piaceva troppo e che non ho più rivisto. 

(H)ate.
Io ti odio perchè quando abbiam mangiato insieme mi sei entrato nello stomaco insieme a tutte le portate. Eri più dolce di quella tropesien che abbiam mangiato insieme sorridendoci, ipotizzando quanto fossimo più dolci e simpatici dopo averla mangiata. Eri molto più dolce di lei.
Sperando non sia di più.
Quando ti rivedrò non saprò cosa fare. Aspettare ancora una settimana e mezza, sperando non sia di più, è quello che devo fare prima di vederti, con tutto quello che ci sta dentro e un bel viaggio in treno di tre ore e dieci minuti. Mi piace sperarognare tu che mi aspetti al binario e mi abbracci forte quando mi vedi. E mi sorridi, e camminiamo per la città mano nella mano incuranti di tutto e di tutti, se non dei nostri occhi e dei nostri sorrisi. Ma quando ti vedrò cosa cazzo devo fare? Impazzirò di sguardi e parole non dette, questo è certo.
Sto impazzendo di sorrisi, e d'occhi luccicanti d'acqua oceanica. 
-Io, su qualcuno che mi è entrato nello stomaco insieme ad una cena +lo stesso di prima+.

Ieri notte ho sorriso, quando sono entrata nella palestra in cui stava per cominciare la partita. E tu ti sei appeso a una ringhiera per baciarmi, dedicandomi durante la partita ogni tuo canestro, guardandomi dentro gli occhi e baciandomi l’oceano.
-Un sogno che ho fatto +sullo stesso di prima+.

O amore, profumi di fiori.
Di solito non sono una che aspetta la primavera. Io sono da sempre un’amante dell’inverno, fin da piccola io guardavo la neve e il cielo grigio con occhi innamorati. Odiavo quando il sole rientrava in questo cielo fresco, per me significava la neve che se ne andava e si scioglieva sotto i suoi raggi. Ora qualcosa è cambiato, negli ultimi anni non c’era nemmeno più da soffrire quando arrivava la primavera, perchè non nevicava più. Comunque non l’ho mai desiderata troppo, il caldo mi nausea e il sole mi odia, come io odio lui, o almeno facevo.
Ieri è arrivata la primavera, senza violenza, questa volta. Il sole mi illuminava i capelli e mi faceva diventare gli occhi dell’azzurro dei tuoi. Il sole aveva la lucentezza che qualche giorno prima usciva dai tuoi occhi, come un fiume in piena. Oggi ho notato gli alberi fioriti, i fiori splendevano di una luce che non avevo mai visto in sedici anni. Nessuna di queste cose luminose mi nauseava, niente mi odiava. Mi sono ricordata infine che la primavera quest’anno è arrivata prima per me, addirittura ben accolta. E’ arrivata due giorni prima, un sabato sera quindi. La primavera è arrivata un sabato sera, esplodendo nei tuoi occhi, fluendo nelle tue parole. E il tuo sorriso è stato il sole più caldo ch’io abbia mai visto, senza distogliere lo sguardo nemmeno per un momento.
Le migliori scuse,
No, prof! Oggi è una di quelle giornate in cui il sole splende caldo, da primi attimi di primavera, e comincia a sciogliere anche i cuori più freddi dall’inverno. Stamattina ero troppo innamorata per ricordarmi i libri, mi dispiace.
E per la prima volta in vita mia ho guardato dentro gli occhi di una persona e sentito le sue parole nella mia testa, sole. E tutti gli altri problemi, gli altri pensieri, sono sfumati nell’azzurro dei suoi occhi, nella sua bocca in continuo movimento e nei suoi sorrisi luminosi. Il resto è svanito. Grazie.
 -Io, sempre su lui.

Questo è uno di quei momenti in cui il mio cervello decellera e mi sento affetta da demenza senile. E’ uno di quei momenti in cui il cervello si prende una vacanza dai miei occhi e dalle mie orecchie, e si spegne.
-Io, sul mio cervello.

Ho deciso che io sposerò Torino, merita il mio amore e mille cose ancora.
-Io su Torino.

Ciao, sei la mia rovina.
Con quei tuoi capelli ricci, e quella tua barbetta che mi diverte un sacco toccare. E quella tua erre moscia che è di una tenerezza pazzesca mi fa sorridere ogni volta, che narra i tuoi pensieri poco lineari. E quel tuo amato ozio, quando ti vedo li cosi saresti da prendere e portar via con me. Ma le migliori in assoluto sono le tue mani calde, cosi calde che mi potresti riscaldare una vita. Però ti conosco, e ti amo da metà del tempo che ti conosco. E riesco sempre a mettere in piedi un discorso lineare per tutti, tranne che per te. Chè quando ti vedo la mia lingua si annoda, il mio stomaco si chiude e le parole si smorzano nei polmoni. Sei cosi bello, i tuoi occhi, le tue labbra, le tue braccia, le tue uscite. Sei cosi bello che mi odio e che ti amo. Ciao, F., io non parlo, ma tu sei la mia rovina.
-Io, sul ragazzo che conosco da sei anni e che amo da te.

veramente.
Certo che la scuola è proprio una goduria, entri, stai con gente più o meno accettabile e esci. Ogni tanto magari prendi qualche bel voto e ti godi le osservazioni piene d’invidia (indivia) travestita dei compagni, e quando prendi un brutto voto puoi sempre (o quasi) esser sicuro di aver qualcuno con cui riderci sopra e magari commentare. O fare gli scemi perchè il tuo compagno ha preso 4 e tu 4 meno anche se hai fatto tre punti in più, ma alla fine cosa conta se il professore sul registro li segna come 4 perchè dice che è indecente metter meno di cosi. Il professore di pianoforte, invece, se ti va bene, e nel mio caso va sempre bene, riesci a, per cosi dire, abbindolarlo (?). Entri, ti chiede se hai studiato, io mi metto a ridere, cosi ride anche lui. E poi ti chiede cosa vuoi fargli sentire, mah veramente profe decida lei mi è indifferente però se posso chiederle una cosa quel minuetto di Bach non è che sia dei migliori. E quando ti chiede se vuoi cambiarlo, il delirio, veramente profe quello che più gradivo l’ha già assegnato però se ce n’è uno più carino di questo non mi tiro indietro. Bisogna fare cosi, a lezione individuale, un po’ i pp (poveri pirla), cosi il profe sarà un po’ più sorridente. Profe ma perchè ha scelto tutti pezzi di Bach? e lui ti risponde che farà sempre cosi, sempre solo un compositore, ma veramente profe non metterebbe mai Beethoven? e ancora non ci ha pensato si è fermato ai russi. Invece a lezione di clarinetto il professore ti chiede di fargli sentire un brano, fortunatamente l’unico che sai perchè hai appena finito di suonarlo per venti volte, uscita dall’aula d’orchestra, e poi cominci tu: profe veramente sta settimana volevo avvisarla che ho studiato veramente poco ho avuto veramente qualche problema non molto piccolo che veramente mi ha un po’ lasciata senza fiato e poi oltre a quello ho una pessima faringite e la gola è veramente chiuso e veramente ho un bruttissimo suono come avrà notato. E veramente, a quel punto, la tua voce è più rotta di prima.
-Io sul periodo in cui dicevo sempre veramente. L'ultima parte, di quando parlo col prof di clarinetto, riguarda la morte di mio nonno *la mia voce era più rotta di prima*.

Città.
Mille ali spiegate, prendere il volo sopra una città mangiata dalle fiamme della vita che scorre sterminata in nuvole di inquinamento, e facce tristi, e mani chiuse, e muscoli tesi, e macchine lanciate in corsa, e pedoni che aspettano il verde, e metropolitane che fanno tremare vecchi edifici, e vecchi edifici che tremano perdendo polvere, e persone perse nella stazione dei treni che non sanno a che binario e a che orario dirigersi, e trolley rumorosi per le strade, e taxi bianchi che aspettano clienti, e prostitute che aspettanto altri clienti (che non sempre non coincidono con quelli dei taxi), e treni in ritardo, e sguardi tesi, e semafori rossi, e clacson che suonano impazienti quando c’è coda in tangenziale, e amici sorridenti per le strade che fanno notte e il giorno bussa alla porta quando le occhiaie sono appena nate e le bottiglie sono finite da poche ore, e calze rotte con gonne lunghe 20 centimetri e maglie scollate, e capelli spettinati all’alba illuminata com’era il nostro viso ieri sera prima che il trucco colasse, e le polveri sottili che ne respiriamo a quintali ogni settimana, e le piogge acide che quando vengono distruggono e logorano i monumenti nazionali e poi dicono che siamo noi questa gioventù bruciata, e le statue ai centri delle piazze che non riusciamo a capirne la grandezza, e le statue ai lati delle piazze che invece di quelle non riusciamo a capirne il senso, e la divina commedia letta tante volte e recitata dal tuo eroe, e i promessi sposi con il decameron, e mille parole su cento libri che dimentichiamo i concetti ma le lettere in ordine le ricordiamo, e i fiori che non abbiamo visto mai se non fuori da qui ma che abbiamo sognato sempre, e le giacche grigie e i tubini e i colori troppo sgargianti, e i tatuaggi e i piercing e i capelli prima colorati e poi scolorite e le rasate e i rasta, e la gente che si gira accorgendosi poi che è di fretta e che non può perder tempo perchè se perde quella metropolitana probabilmente lo licenziano, e i palazzi alti tanti piani che contati per tre metri ciascuno ti fanno sembrare il palazzo una cosa cosi imponente da succhiarti l’anima, e di nuovo ancora le facce tristi e i sorrisi mancati e gli occhi vuoti, e le ore grigie passate sotto queste nuvole nere, e la nebbia nella provincia che rende tutto più cattivo e forse un po’ più misterioso, e i morti nei cimiteri che giocano a chi ci rimane di più in quelle bare fredde e anche un po’ fetide, e le case povere della periferia, e i quartieri malfamati, e la bella società che rimane nel centro perchè in realtà fa più figo, e le città di provincia che sembrano cosi piccole, e i provinciali cosi grezzi, e i cittadini grezzi uguali, e la neve rara e il ghiaccio che manda in palla migliaia di persone che poi diventano tristi senza sorriso e con gli occhi vuoti, e mille schiene piegate.
-Io, su una città.

Olfattivo.
Che belli, tutti questi fiori. Mi fanno venire qualche bozza di sorriso sulla faccia.
E mi fanno tornare un po’ quella voglia, che non avevo da anni, che i fiori di montagna mi facevano voler sentir il loro odore. Cosi fresco, aromatico. Meglio che annusare l’havana appena ossigenata che ha preso il loro posto, quei fiori me lo liberavano meglio, il naso. Quei fiori erano più belli da vedere, più melodiosi da ascoltare, più soffici da toccare, più freschi da annusare, più dolci da mangiare. Quei fiori, poi, venivano dal cuore della vita. Da quel cielo azzurro, quei campi verdi e quella roccia grigia, resi ancor più splendidi dalle migliaia di sfumatore dei fiori. Quanto amore.
-Io, quando ho riscoperto i fiori.

Nemmeno il tuo sterno si muove più.
Un solo respiro, quello che a me basta per vivere ogni giorno, quello che a te è bastato per morire una domenica. Quanto dura un respiro, nonno? Il tempo di aprire l’acqua per lavarsi le mani. Il tempo che una tua figlia chiuda la macchina. Il tempo che l’altra risponda al telefono, e tua moglie l’avvisi. Il tempo di sentire ‘è mancato?’, il tempo di guardare il piatto e reprimere le lacrime. Il tempo di guardare negli occhi la propria amica e magari tentare di sorridere. Il tempo di non guardar più nessuno negli occhi. E’ stato tutto questo, e poi sono state ore interminabili, sono ore interminabili. Ti ho accarezzato la testa, eri ancora caldo, cuore mio. Le mani gelide mi hanno ghiacciato l’anima. Le tue braccia cosi piccole, similgrissini. Settimane di stenti, e respiri tirati, settimane di digiuno e settimane senza bere, questo hai passato. E mentre il mio cervello elaborava miliardi pensieri, in dieci minuti non eran solo più le tue mani a gelarmi l’anima. La tua mente, ormai fredda e distante, mi ha bloccato il flusso di indicibili parole, nonno. Ho i muscoli contratti, soppungo che una spranga si piegherebbe se mi arrivasse sulla schiena ora, come ieri, come anche domani. Poi eri (e sei) un figurino con quel vestito nonno, comprato dopo 15 chili in meno, ma già extralarge per te mio fuscello. Ho scritto per te, su un fazzoletto di carta, ho scritto per te l’amore, e te l’ho piegato nella tasca sul cuore. Quella tasca dove ho messo una margherita raccolta con le lacrime al cuore e i battiti agli occhi, quella tasca dove è racchiuso il mio amore. Nonna in quella tasca ha messo la patente nautica, nonno, cosi dove troverai gli oceani non avrai problemi, dice lei. Che tenerezza, triste e colma d’amore. La tua faccia si distende, (sembra quasi un sorriso, e un sorriso è quello che io ci vedo,) e le nostre si fanno piangenti. E all’inizio sembra un incubo quasi vero, sono in giro per i corridoi con gli occhi gonfi, e rubo biscotti nel salotto, perchè che altro fare non so. Poi andiamo fuori, quando ti portano, e c’è un gatto, nonno c’è un gatto. Un bellissimo, pelosissimo gatto. Mi avvicino, e scappa, tiro fuori un biscotto ma ormai è nascosto, e raccolgo margherite. Mi sembro un bambina, ma non penso nulla e tu sei morto. E’ cosi tutta la domenica. Ma la sera arriva quel momento che ti accorgi delle cose. E si realizza in quel momento cos’è successo veramente.
Si realizza troppo tardi che è davvero tutto finito, che nel sonno non stringerai più la mia mano, che non potrò mai più vederti mandarmi baci. Non vedrò più i tuoi occhi spalancarsi illuminati, come quando cantavo per te. Non tremeranno più le tue dita. Nemmeno il tuo sterno si muove più.                                                   Sarai sempre la mia statua di cera, amore mio, tristezza mia.
-Io, quando mio nonno mi ha lasciata per sempre.

Maledette siano le catene di queste abitudini. Benedetta sia la ruggine che le logora ogni giorno sempre più, grazie a cui riuscirò a spezzarle.
-Io, sulla routine.

Stomaco vuoto.
Ho un nodo all’esofago e una molletta in gola.
Il mio stomaco ha chiuso la porta a chiave, ed è vuoto. E’ vuoto il mio stomaco, cosi c’è più spazio per quelle farfalle che vogliono volare e sbattere contro le pareti. Cosi c’è più libertà per quelle farfalle che io non ho.
-Io, sull'amore che non ho.

Un accordo di DoM.
E poi ciò che conta è l’armonia di un corpo, la leggerezza nel movimento. Se si è diversi nello sguardo, profondo, e nel sorriso, contagioso, e nel pensiero, particolare; allora si, si è a metà dell’opera.
-Io, paragonando l'armonia all'essere umano.

Fragile.
E ricordo le nostre mani intrecciate, i nostri sguardi che si incrociavano. I lividi, giocando su quel letto, con meno grazia di quanta ne avremmo dovuta avere. Le risate, i silenzi. E poi le ossa, che per come sono fragile io, si sbriciolavano sotto il peso del tuo amore, in fondo cosi leggero. Vorrei delle ossa di gomma, per poter sostenere tutto. Per poter cadere ovunque. Vorrei delle ossa di gomma, magari, potendo, rosse.
-Io, mettendo a confronto un amore inutile ad un cane fedele.

Dimmi tu, che lo sai bene.
Dimmi tu, che lo sai bene, qual è il rumore di un cuore infranto. Com’è il suo odore dopo averlo strappato dal petto della persona che ti ama. Come batte, nelle tue fredde, marmoree mani. Dimmi che suono produce, quello di un torrente che scorre in estate, o quello di una slavina d’inverno. Profuma di rose, o odora di morto. Gela o bolle, al tatto. Perchè quando me l’hai tolto dal petto, io lo sentivo ancora, aveva uno strano odore, non di rosa, non di abete, ma di giorno d’estate. S’è fermato per qualche giorno primaverile, preparandosi al caldo di nuovi tempi. Dimmi tu, che lo sai bene, quanto ti ho amato. Dimmi tu, che lo sai bene, che ora ho smesso, e il mio cuore sta nei miei pensieri.
-Io per un vecchio amore.

E’ ora di dormire sonni tranquilli,
e di non dimenticare più il cuore chiuso a chiave in una cassa toracica troppo stretta.
-Io, sulla mia insonnia.

Che bella questa terra.
E sono innamorata dei Beatles, di questa stanza luminosa, delle nuvole, delle luci che potrò fotografare questa sera. Sono innamorata del vetro che mi consente di ammirare questa bella terra, di Faber, del mio vecchio e logoro clarinetto, della mia voce. Sono innamorata di questa terra che mi ha fatto con un udito, un olfatto, una vista, un tatto. Sono innamorata del mio nuovo golf, del profumo dei fiori, di quello che scrivono le persone, di quello che le persone mi dicono. Essenzialmente sono innamorata di te, di lui, di lei e di me, perchè è giusto che sia cosi. Sono innamorata di una chitarra che suona, di un rumore, di una bella vista dalla collina, dell’aria frizzante che graffia la faccia. Sono innamorata degli alberi in corso francia, dei negozi in via roma, di questa chiusa strana pianta che in pochi minuti con un po’ d’acqua si allarga, della mia rotta famiglia. Sono innamorata del salmone affumicato, di una buona cioccolata, di un buon film, di un buon libro. Sono innamorata delle piante che crescono, del fiume che scorre, degli uccelli che volano, delle rane che saltano. Sono innamorata di quest’enorme, luminosa vita.
-Io, innamorata della vita.

Per me questo è l'amore, eterno.
Ti svegli e ti giri, non c’è. Ti alzi e lo cerchi per la casa, lo vedi, un grosso sorriso ricopre il tuo volto, i tuoi occhi si illuminano di una luce come poche. Vai nella sua direzione, lo branchi con amore, un enorme bacio parte spontaneo. E non puoi fare altro che coccolarlo, per ore, se lui vorrà. Ti ricambierà a suo modo, si farà sentire, ti amerà come solo lui sa fare.
Venendo, mentre sei indaffarato, a cercare le coccole, magari, miagolando. A fare le fusa. Come solo lui sa fare, come solo lui sa occupare un posto nel cuore.
-Io, sul gatto.

Piaghe da decupito.
Stare ferma immobile è estremamente rilassante, nel silenzio. In piedi, seduta, sdraiata, in ginocchio, che differenza fa? Non sei più tu a muoverti, però. Le cose intorno a te girano vorticosamente. I quadri alla parete, il letto, i libri, la scrivania, addirittua il ping pong e il calorifero. Le pareti intere fanno venire un po’ di nausea. Ci sarà qualcosa che riflette davanti a te, prima o poi e ti vedrai li, fermo. Probabilmente ti chiederai perchè. Io mi sono chiesta il perchè, io mi sono vista li ferma, io non ho capito cosa succedeva. Mio padre era di là, discuteva, con mia sorella. Ero semplicemente dietro la parete, accovacciata, con lo sguardo fisso e i muscoli tesi. Probabilmente il gatto mi è anche passato davanti, chi lo può sapere. E’ quando ti alzi, ti muovi, che comincia il problema, tutto si ferma. In un solo, piccolo istante, ogni cosa si blocca. E sei tu a muoverti. Chissà che nausea avrà la casa, il mondo. Dovremmo imparare a stare fermi più spesso, anche con lo sguardo perso, perchè in ogni caso le cose si vedono muoversi. Dovremmo imparare ad aspettare il nostro riflesso, a rispettarlo. Imparerò a farlo.
-Io, sul pensare.

So che è un post probabilmente troppo lungo e che quindi nessuno lo leggerà. Volevo solo riuirli tutti in un unico luogo.

Ho qualche problema, non mi fa scrivere i blog D:

Alla fine, con la cena, penso di essere arrivata a 800 calorie. Che vergogna.

Domani niente fino a cena, ospiti un'altra volta. Perchè tutte queste sere ospiti? dannazione.
Domani, inoltre, riprendo la vita sociale -forse, chissà-, non son sicura di come andrà, son piuttosto in ansia.

Stasera ho capito quanto mi manchi il mio cane. Mi manca da morire. Sono morta, quando mio padre me l'ha portato via. Una parte di me, una buona parte di me, è morta con il suo allontanamente. L'amavo, l'amo e sempre l'amerò, con il rimorso e il rimpianto di non essere stata con lui, quel giorno che se n'è andato per sempre dalla mia vita, passando ad altre persone.


 Era tutta la mia vita, anche se l'ho avuto per pochi mesi. Lui c'era sempre, io l'amavo, e lui ricambiava il mio amore. Nel mio stesso modo, e di più. Vorrei vederlo ancora una volta, il mio cuore si spezzerebbe, la mia buca si farebbe ancora più profonda. Mi han detto che nei giorni in cui è stato alla casa dei cani, attendendo il nuovo padrone, piangeva ogni giorno. E io non c'ero. E mi sono odiata. E continuo a farlo.
Mi manca, mi manca da morire. Sto morendo, nel suo ricordo.


Con me è rimasta la mia gatta. La mia cucciola, quando lui è entrato nelle nostre vite, è diventata nervosa. Ora, sta di nuovo bene. Amo anche lei, non quanto lui, ma l'amo e sempre lo farò.
I miei animali, i miei cuori, le mie vite.

mercoledì 17 agosto 2011

Stanotte sono andata a letto alle cinque e mezza, sperato di svegliarmi almeno a mezzo giorno, invece già alle dieci ero sveglia. Va beh *espressione allibita e h aspirata*.

Diario alimentare.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: 200 grammi di zucchini, circa 50 calorie.
Spuntino: /
Cena: ? dovrei andare dalla compagna di mio padre a mangiare, devo inventare una scusa.

Aggiornamenti, più tardi in caso di cambiamenti :D

AMEN.

Che l'insonnia sia benedetta.
Insomma se fossi andata a dormire mi sarei persa lo spettacolo uditivo di due gatti che, giù dal balcone, non ho ben capito se si stavano ammazzando o accoppiando :D
Brucio più calorie, girovagando continuamente per la sala. Sto vedendo un sacco di film belli su sky. Mi faccio un sacco di viaggi mentali, son decisamente più belli quelli da sveglia che quelli da addormentata. Sapere di essere qui, senza mangiare da otto ore, e non sentire la fame, per quanto stupido mi fa stare meglio. In più posso fare l'idiota, ridere o piangere, cantare o strisciare per terra, senza che nessuno s'accorga o mi dica nulla, tanto mio padre non lo sveglia nemmeno una bomba. Solo devo star bene attenta di andare a dormire prima delle cinque e un quarto, chè mio padre si sveglia circa a quell'ora, mi pare. Tra l'altro penso al fatto che tra non molto acquisterò il violino che, felice, si aggiungerà ai quattro strumenti che già suono [ecco, il talento musicale è l'unica cosa che mi riconosco]. Guardo un sacco di immagini belle quando non sono impegnata a girare per la stanza. Fumo, quanto voglio, in piedi, camminando, seduta, seduta sul tavolo, sdraiata sul tavolo, sdraiata sul divano, sdraiata per terra, in piedi sulla sedia, in piedi sul tavolo (mi sembra di essere uscita da Trainspotting con questa descrizione). Amo, odio e vivo senza che nessuno abbia da ridire sul modo in cui lo faccio. Cazzeggio, cazzeggio libero. Rendersi conto, piano piano, che sei l'unica anima vivente sveglia in paese. Gli stronzi che vanno in giro urlando Anarchia (più quelli che aggiungono nel regno unito -.-) non ne hanno mai provato l'ebrezza essendo la maggior parte tutti dei poveri deficienti e essendo che l'anarchia non esiste. Scoprire che tanto le occhiaie le hai sempre dall'età di undici anni, quindi non si nota il viola che circonda i tuoi occhi.

Che l'insonnia sia benedetta, per queste ovvie ragioni, amen.

martedì 16 agosto 2011

Stronzate.

Propositi per la mia vita, quale stupidità di post sarà, ma ho bisogno di sparar stronzate.

Cominciare a piacermi (succederà mai?);
Andare a Paris (di nuovo. L'estate prossima, probabilmente);
Decidere cosa voler fare con il septum (se toglierlo o tenerlo fino a quarant'anni, ormai lo sento parte di me, dopo più di due anni);
Decidere se prendere o meno altri plug per il mio buco da 12millimetri;
Fare altri buchi alle orecchie;
Smetterla di bucarmi continuamente per fare piercing che tengo una settimana;
Altri tatuaggi;
Avere i capelli lunghi fino ai fianchi (mbeh, pian piano);
Guardarmi allo specchio senza voler sprofondare nell'ade;
Rileggere la Divina Commedia (paradiso compreso, è quello che mi turba);
Comprare un paio di Jeffrey Campbell;
Cominciare a vivere;
Girare il mondo;
Uccidere l'attuale presidente del consiglio (D:).

Per ora basta.

Ho finito, basta.
Dopo giorni e giorni passati a ingozzarmi cone una mucca (poveremucchepoi,soncosibelle), finalmente ho un diario alimentare piuttosto decente.

Diario Alimentare.
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: 86 grammi di Hamburger di tacchino 123.84 calorie e 200 grammi di zucchine in padella (contando che cento grammi di zucchine son 13 calorie, sarebbero 26 calorie, più un cucchiaino d'olio distribuito su un chilo quindi) circa 50 calorie.
Spuntino: Quello stronzo di mio padre mi ha fregata mettendomi in bocca un pezzo di ricotta salata D: Non molto, ma per essere sicura circa 50 calorie.
Cena: /

Totale: circa 224 calorie.
Se ci saranno cambiamenti, aggiornerò.

STOP. Fine giornata circa 700 calorie, spero che tu ti senta realizzata Effy. VAFFANCULO.

Occhiaie.

Trovo divertente la gente, spesso addirittura esilarante.
>Tutte queste paranoie solo perchè la moda dice cosi< già, come no.
Non nascondo che, se fossi magra, probabilmente potrei indossare qualche capo in più, ma di certo chanel non me la potrei comunque permettere per la mancanza di soldi.
E' cosi difficile capire che non sto bene con me stessa, per come sono? Non mi interessa della moda, di come mi vedono gli altri o non mi vedono. A me interessa come mi sento io, se io mi faccio schifo, devo rimediare a questo.
Insomma, è come se mi amassi e volessi il meglio per me, trasformando tutto in autodistruzione. E va bene cosi, perchè mi faccio schifo, e mi farò schifo a lungo e devo farmela pagare per quello che mi sono fatta anni fa, quando sono ingrassata come... come una foca o un elefante. Non mi interessa il peso a cui arriverò, quando mi guarderò allo specchio e mi piacerò allora potrò stare meglio. Non mi interessa se queste occhiaie le avrò sempre, se avrò il contorno degli occhi viola, se sarò senza forze ma continuerò a fare attività, non mi interessa nulla, io devo piacermi. E mi piacerò, ci volessero anni, ce la farò. Non mi arrenderò, mai.
Ogni giorno, ormai da troppo tempo, mi alzo ogni mattina e, guardandomi allo specchio, agguantanto grasso che scappa ovunque, mi dico che faccio schifo. Stavo bene quando mi han spedito in clinica, quasi ero arrivata a piacermi, quasi. E loro, no, non è colpa loro. E' colpa mia che mi sono odiata per aver ripreso peso, e per troppe cose, sono diventata di nuovo una cicciona. Ora basta, voglio stare bene, e ce la farò.

Scusate lo sclero.
Vi amo tutte,
Effy.

domenica 14 agosto 2011

Fino a Lunedì (ancoraun'enernità) dovrò fare tutti i pasti, con tutte le calorie.
Martedì mia sorella se ne va, sono ingrassata, ho deciso che mi lascerò ad acqua e -magari- qualche verdura.

Sono sempre più incazzata.
Mi vergogno di quello che ho mangiato in questi giorni, mi vergogno di me, non riesco più a vivere con me stessa, questo deve cambiare.

Spero che a voi vada meglio,
un bacio,
Effy.

venerdì 12 agosto 2011

Sono solo una vacca grassa. Non ce la farò mai.
Sono incazzata. Sono grassa. Sono brutta.

VAFFANCULO.

giovedì 11 agosto 2011

Le mie giornate lente si consumano, tra cibo e sigarette.

mercoledì 10 agosto 2011

Non credo nelle favole. Ma in fondo non mi costa nulla uscire sul balcone a fumare una sigaretta e, mentre guardo in alto, esprimere un desiderio vedendo una stella cadere.

// oo.58
Le uniche cose che son cadute questa sera sono le mie ipotetiche palle e la mia stabilità mentale.
Mia sorella mi rovina la vita facendomi mangiare a pranzo. Per fortuna oggi pomeriggio se ne va, libertà fammi tua.
Ieri è stata decisamente una merda.
Dopo il pranzo il pomeriggio mi son mangiata due piccole brioches al cioccolato per circa 80 grammi: 320 calorie.
E già qui si può intuire la schifezza che faccio. Fortunatamente dopo ho fatto circa quattro ore di shopping quindi correre di qua e di la tra scarpe e vestiti.
La cena è stata un'altra tragedia: qualche fettina di salume e mezzo piatto di pasta. Poi sono uscita, son stata fuori per due ore. Torno e con la mia amica mi mangio la braciola impanata e un po' di gelato. Quindi evito di pensare quante calorie fossero.
Saran state più di 1200 in tutta la giornata. PESSIMO.

L'unica cosa buona è che oggi mia sorella se ne va, ovviamente mi mancherà, ma almeno non stresserà con le sue minacce. Quindi: oggi digiuno. Domani, digiuno. Dopo domani, boh, penso digiuno. Ogni cosa che ingerirò che non sarà acqua la segnerò.

Diario Alimentare:
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: /
Spuntino: /
Cena: /
E non me ne frega nulla, ieri ho fatto troppo schifo per permettermi anche solo il minimo oggi.

martedì 9 agosto 2011

Stasera la mia sanità mentale andrà alla deriva a causa della cena. Il menù doveva essere tagliatelle ai funghi e pollo, ma non è cosi. Cioè le tagliatelle ci sono, il pollo invece è stato rimpiazzato dalle braciole, una braciola a quasi 400 calorie, insomma, non lo farò mai. La pasta all'uovo ha invece 122 calorie ogni cento grammi, mangiandone una forchettata dovrei andare.. No?

Dopo cena aggiornerò con cosa ho mangiato.

Diario Alimentare:
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: Cento grammi di fagioli cannellini per 87 calorie e cinquantun grammi di indivia belga per 9.18 calorie.
Spuntino: /
Cena: ?

Totale: Pranzo 96.18 calorie + cena ?

In questi giorni sto fumando tantissimo, la noia. Diamine.

Voi come state bellezze?
Un bacio, vostra Effy.

lunedì 8 agosto 2011

Tre ore di sonno, migliaia di sensi di colpa.

Stanotte sono andata a dormire alle tre passate, sul divano, per essere svegliata alle sei da mio padre. Ma io dico, se sto dormendo beata lasciami dormire, cosa te ne frega se dormo sul divano o nel tuo letto.

Ma questo è il meno, sono abituata a dormire poco.

La giornata di ieri, mio dio, uno strazio. Non so quante calorie ho assunto e non lo voglio sapere. Insomma, ieri sera, finchè son stata in piedi/seduta, tutto occhei. Finchè ho dormito, è anche andato tutto bene. Come mi sono alzata, l'inferno. Crampi allo stomaco, forse per il troppo cibo. Voglia di vomitare. Pancia gonfia, mi sembro gonfia come una stracazzo di anguria. Dopo ciò, riflesso incondizionato? Aprire l'armadio, prendere i ben nascosti lassativi e ingoiarne due, sto ancora bevendo l'acqua perchè facciano più effetto.

Un'altra grande notizia: è stato meglio meglio! E domani non lo sarà ancora: avrò gente a cena e il menù sarà: tagliatelle ai funghi e pollo al limone; qualcosa di simile. Cosi domani intendo digiunare tutto il giorno, di modo da mangiare la sera o una forchettata di tagliatelle o un pezzetto di pollo, secondo voi cos'è meglio, mi date un consiglio?

Questo spero sia il mio diario alimentare di oggi:
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: Due piccoli cordon bleu (wtf?) un biscotto.
Spuntino: /
Cena: /
In caso di variazioni aggiornerò.

A voi come va? Un bacio a tutte!

domenica 7 agosto 2011

Domenica, io odio la domenica.
E' il giorno dell'ingrasso per antonomasia.

Diario Alimentare.
Colazione: /
Spuntino: A dir la verità niente avrei fatto, ma mia sorella mi ha fatto provare il pane integrale che ho preparato, saran stati 15 grammi massimo: 34,5 calorie.
Pranzo: C'è mia nonna -.-'' Patatine fritte (tre cucchiai) e cotolette di pollo (due). mi odio per aver mangiato.
Spuntino: Due pezzi di pane col burro, due da soli e una fetta di formaggio. mi odio il doppio.
Cena: Un terzo di pizza alla salsiccia. mi odio il triplo.

Ebbene si, sono una vacca schifosa e mi faccio più schifo di ogni altra cosa al mondo.
OTTIMO PROPRIO.

sabato 6 agosto 2011

Diario alimentare:
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: LA TRAGEDIA GRECA. 100 grammi di piselli, quelli surgelati, scaldati in padella, ovviamente sconditi, 84calorie + Mia sorella ha fatto una cosa tipo pollo infarinato dentro due quintali d'olio con formaggio e piselli e mi ha obbligato a mangiarlo, quante schifose calorie saran state????
Spuntino: /
Cena: /

Totale? Spero di essere rimasta almeno entro le 500calorie (decisamente schifosamente troppe), voi cosa ne dite? Quante saranno???
Dio, ho voglia di vomitare, ma se mia sorella mi sgama (cosa che succederebbe sicuramente) sono cazzi più che amari. DIAMINE.

HO UNA FOTTUTA VOGLIA DI PIANGERE E URLARE.

Sto seriamente cadendo nel panico, sto peggiorando. Ogni giorno, quando mi sveglio la prima cosa a cui penso è il cibo e le calorie, le cose che mi fan più paura al mondo.

venerdì 5 agosto 2011

Diario alimentare di oggi:
Colazione: /
Spuntino: /
Pranzo: Una cotoletta (di quelle tipo 'spinaccine' solo che con dentro i carciofi) da centodieci grammi di peso per 264 calorie, ho impiegato ben quarantun minuti per mangiarla. Ma com'è possibile che abbia cosi tante calorie?
Spuntino: /
Cena: /
Totale: 264 (schifosissime) calorie.

Domani mia sorella vuole fare i Pancake, siam pazzi? Cioè un pancake è una bomba ad olorogeria: guardate QUA! Ma non ci penso nemmeno.

Nh, scusate, è un pessimo post, come tutti gli ultimi. Ma da un po' sono preda dello sconforto.

Un bacio a tutte <3

giovedì 4 agosto 2011

Non ce la posso decisamente fare. E non so nemmeno di cosa io stia parlando.
Stamattina mi sono svegliata, avevo la tosse. Ma sono ugualmente andata in piscina, sia mai ch'io salti un solo modo per potermi ammazzare di sport. Vado, entro: come al solito la prima metà vasca la faccio sott'acqua tenendo il fiato, mi aiuta a dimenticare tutto ciò che non è acqua. Nuoto, le prime dieci vasche in soli sette minuti, come mi son sentita potente. Altre cinque vasche e son passati dodici minuti da quando sono entrata in acqua. Sedicesima vasca, non riesco a buttar fuori l'aria, panico sott'acqua, apro la bocca e ne esce catarro. Esco di fretta dalla piscina, arrivo nel bagno mi chino sul water, cinque minuti buoni a vomitare catarro, sangue e non so ch'altro! Morale della favola? Son riuscita a fare solo sedici vasche, in un tempo ammirevole, si, ma sedici stupide pochissime vasche.
Torno a casa, nulla di particolare, mia madre va a far la spesa, prosciutto e melone. I miei occhi si sgranano come a dire WTF?!?. E' stato il mio ultimo pasto, ho finito di mangiare, per quanto mi riguarda. Potrebbe venire Dio stesso a chiedermi di mangiare che ne rimarrebbe deluso.
Mi faccio troppo schifo per continuare a mangiare: tant'è che mi fa peggio continuare a farlo che smettere.

Depressione a go go.
Un bacio a tutte, bellezze.

martedì 2 agosto 2011

Mi faccio un po' schifo, devo dire. Ieri ho digiunato, o almeno l'avrei fatto tutto il dì, se non fosse arrivato mio padre obbligandomi a mangiare solo per colpa di mia sorella. E poi bum: un conato di vomito e una scarica corporea, venuta dal nulla questa.

Inoltre non sto più uscendo con la gente, sto diventando una schifosa misantropa: non vedo mai nessuno, quando esco di casa è per andare a correre/camminare/andareinbicicletta/sfogarmi, ma nel bosco, dove nessuno c'è e nessuno mi vede, e se c'è qualcuno non mi conosce di certo.

Il resto del tempo lo passo in casa leggendo/guardandofilm; inoltre il computer è un attrezzo che mi piace, puoi comunicare col mondo senza che nessuno ti veda o senta. Ho addirittura cominciato a giocare a un gioco di ruolo (nonèdame,lihosempreschifati), e lo amo, tremendamente. E poi boh, mi innamoro dei pg a random.

Voglio la perfezione, tutta e subito.

Spero che a voi vada meglio, un bacio.